Riceviamo e pubblichiamo:
Nel cuore di una città, tra il frastuono della vita moderna e l’incessante movimento delle persone, si erge un monumento silente, testimone di epoche passate e di glorie ormai sbiadite: uno stadio abbandonato. Questi imponenti templi dello sport, un tempo pulsanti di vita e passione, ora riposano nell’oblio, avvolti da un manto di malinconia.
L’entrata principale, un tempo affollata da folle entusiaste e colorate, oggi è un cancello arrugginito, sbattuto dal vento. Il silenzio regna sovrano, interrotto solo dallo scampanellio occasionale di qualche foglia secca trasportata dal vento. Ciò che un tempo era il cuore pulsante di emozioni ora è un’eco lontana dei giorni di gloria.
Camminare attraverso i corridoi vuoti, ove una folla vibrante una volta si riversava, è un’esperienza che si mescola tra la nostalgia e il senso di abbandono. Gli spalti, un tempo gremiti di tifosi in delirio, sono ora segnati dalle intemperie e dalla decadenza. Le tribune, una volta dipinte nei colori della squadra di casa, mostrano ora solo la triste scoloritura di un passato dimenticato.
Gli spogliatoi, dove atleti e allenatori tracciavano strategie e si preparavano a combattere, sono ora spazi vuoti e desolati. I muri, una volta testimoni di emozioni e discorsi accesi, ora conservano solo l’eco del silenzio. Le immagini sbiadite di ex campioni appese alle pareti sono l’unico ricordo di una gloria passata.
Tuttavia, in mezzo a questa desolazione, emergono segni di vita. Erbacce che penetrano attraverso le crepe del cemento, simboli di una natura che reclama il suo spazio. Gli uccelli nidificano tra le travi della copertura, dando un tocco di vitalità a questo luogo altrimenti dimenticato. La natura, apparentemente indifferente alla gloria o al declino degli uomini, reclama la sua parte di questo palcoscenico abbandonato.
Questi stadi abbandonati sono, in un certo senso, monumenti di un’era passata. Raccontano storie di vittorie trionfali, di delusioni amare e di momenti epici che rimarranno per sempre impressi nei cuori dei tifosi. Mentre l’architettura e le strutture si decompongono lentamente, l’anima di questi luoghi continua a vivere nei ricordi di coloro che li hanno abitati.
In definitiva, uno stadio abbandonato è più di una struttura fisica in rovina; è un testamento alla fugacità del successo e alla ciclicità della vita. Camminare attraverso i suoi corridoi vuoti è come fare un viaggio nel tempo, rivivendo le emozioni di un’epoca che un giorno fu. E mentre la modernità avanza e il progresso si fa strada, questi stadi abbandonati rimangono come sagge sentinelle di un passato che non deve essere dimenticato.
Ecco, questa è la situazione che pervade il cuore gialloblu dei tifosi traditi da chi avrebbe dovuto difenderli e derisi da chi li ha illusi. Come disse il saggio Totò; “il tempo mette ognuno al proprio posto. Ad ogni Re il suo trono…e ogni pagliaccio nel suo circo”.
Stefano Cordeschi
Allenatore Under 19 Lucchese Femminile