Il mondiale per Club fu introdotto nel 2000, non so quanti di voi se lo ricordano ed includeva un numero esiguo di squadre (di solito 7) con i campioni d’Europa e Sud America direttamente in semifinale. Nel corso degli anni vennero inserite anche altre squadre di altri continenti, con eliminazioni e combinazioni di gironi degni di un enigmista, la competizione tuttavia non vantava tutto questo appeal.
Fino a che Gianni Infantino, presidente FIFA, ha deciso di rivoluzionare e ingigantire tutto (sicuramente per aumentare l’influenza della FIFA nel calcio per club, gelosa di quella della UEFA e CONMEBOL): gli Stati Uniti faranno gli onori di casa, 32 squadre provenienti da sei confederazioni, trofeo placcato in oro 24 carati e firmato Tiffany&co, 12 stadi in totale dove avverranno gli incontri, 63 partite da giocare, un impatto economico stimato intorno ai 17,1 miliardi di dollari, montepremi da 1 miliardo di dollari che verrà distribuito tra le 32 squadre partecipanti (La Champions League distribuisce due miliardi e mezzo, ma richiede un impegno stagionale, il MPC si risolve in un mese).
I criteri di selezione al torneo e come i premi in denaro verranno ripartiti tra i Club durante la competizione, come detto prima, sono il lavoro accurato di un enigmista e semplificando al massimo basta sapere che l’Africa, l’Asia, Nord e Centro America, Caraibi concorreranno con 4 squadre, l’Europa porterà 12 squadre, l’Oceania si presenterà con una, il Sud America con sei e il paese ospitante potrà mettere in campo un Club, tutte ridistribuite in 8 gironi da quattro (la Juve nel gruppo G e l’Inter nel gruppo E) con le prime due che passeranno agli ottavi e dagli ottavi in avanti l’eliminazione sarà diretta.
Avete assortito la vostra credenza di caffè americano? Perché tra una decina di giorni si comincia.
Elisa Pace
Foto da Wikipedia