Il Chelsea non sbaglia e affossa i sogni del Fluminense, il PSG umilia il Real Madrid
Il MetLife Stadium del New Jersey ha fatto martedì da splendida cornice alla prima semifinale Fluminense – Chelsea. L’arena era gremita e vedere i tre anelli finalmente pieni di spettatori ha ridato prestigio a questo Mondiale per club. Facce illustri tra gli spalti sono state catturate dalla telecamera, a cominciare da mister Fabio Capello, pendolino Cafù, smoking bianco Kakà, i francesi Trezeguet e Ribéry, e i due ex campioni del mondo Alex Del Piero e Marco Materazzi che alla vigilia del 18esimo anniversario della gloriosa vittoria di Berlino hanno fatto riaffiorare qualche brivido ai romantici del calcio. Ma torniamo ai protagonisti della giornata. Il Flu sicuramente è sceso in campo con un sogno in tasca, il Chelsea poteva contare su qualcosa di più reale. Maresca decide di far debuttare il neo acquisto brasiliano Joao Pedro e mai scelta si rivelerà più azzeccata. Il Chelsea inizia forte, imponendo il proprio gioco e schiacciando il Fluminense all’indietro, dove a tenere le redini ci penserà e proverà per tutta la partita l’immenso capitano Thiago Silva, 41 anni e ancora classe da vendere. E’ il 18’ quando il 23enne Pedro fa partire un destro potentissimo, imprendibile per il portiere Fàbio, segnando l’1 a 0 con un meraviglioso tiraggir (non c’è altro modo se non il termine napoletano per definire la tipologia di tiro, che ai già citati romantici del calcio evocherà dolci ricordi legati a Lorenzo Insigne e all’Europeo tricolore del 2021…ah, nostalgia canaglia). Al 35’ le speranze brasiliane sembrano riaccendersi quando l’arbitro Letexier fischia calcio di rigore per tocco di mano di Chalobah. Ma l’ultilizzo del VAR fa revocare il penalty, lasciando più di un dubbio sulla limpidezza della decisione presa.
Nella ripresa Joao Pedro torna a far male al Flu e al 56’ segna il definitivo 2 a 0 per i Blues. Esultanza composta e braccia alzate a chiedere scusa al suo ex popolo, essendo cresciuto proprio nel Fluminense e forse non si sarebbe mai immaginato un esordio del genere, dolce e amaro allo stesso tempo. Il Chelsea si andrà a giocare la finale e se proprio vuole avere un rimpianto riguardo la partita di ieri è solo quello di non essere riuscito a segnare il 3 a 0. I brasiliani non riescono così a mandare a casa il terzo italiano di fila, ma ne escono a testa alta e in maniera più che dignitosa.
Mercoledì, MetLife Stadium nuovamente gremito di tifosi ospita l’élite del calcio europeo, PSG e Real Madrid. Chi si immaginava un incontro alla pari e sofferto fino all’ultimo si sbagliava. I parigini stanno vivendo un’annata incredibile guidati da un magnifico allenatore, Luis Enrique. Vengono definiti squadra ingiocabile e dopo ieri ne abbiamo avuto tutti la conferma. Il Real Madrid non ha fatto una figura reale ieri pomeriggio, soprattutto in difesa. Due banali errori di Asencio e Rudiger facilitano l’ascesa del PSG che al 6’ e all’8’ vanno a segno con Fabian e Dembélé. Ancora Fabian al 24’ segna la sua seconda rete, facendo sprofondare 3 piani sottoterra gli spagnoli. Il PSG gioca che è una bellezza, calciatori potenti e forti che sono riusciti a diventare gruppo unito e coeso, vanno a 1000 all’ora, hanno il pieno controllo della situazione. Il Real è in piena confusione, Xavi disegna male la sua squadra e Mbappé, seppur partito titolare, in campo non si vede. Dalle panchine umori contrastanti: i ventilatori aiutano a sopportare il caldo a chi sta a bordo campo emanando una nebbiolina d’acqua rinfrescante che sembra di stare sul lungomare di Riccione; su quella di Luis Enrique c’è aria di aperitivo, mentre su quella di Alonso musica da funerale. I dati del possesso palla del primo tempo sono lapidari, 80-20%. Nel secondo tempo il Real prova a svegliarsi dall’incubo: fuori Bellingham, Asensio e Vinicius per Militao, Modric e Brahim. Ma il PSG vuole il poker e viene servito da Barcola a Gonçalo Ramos che si gira e calcia battendo Courtois. Enrique esulta come un bambino, dopo tutto ha sempre dichiarato di essere stra tifoso del Barça e per lui è stato un po’ come giocare un derby.
Campionato, Coppa di Francia, Supercoppa di Francia, Champions sono i trofei vinti fino ad ora nel 2025 dal Paris Saint-Germain. Facendo tutti gli scongiuri del caso, Domenica è molto probabile che possa aggiungerne un altro in bacheca, chissà se il Chelsea reagirà di carattere e di piedi o si farà annichilire come i colleghi spagnoli?
Appuntamento a Domenica 13 Luglio ore 21.00 italiane per scoprirlo.
Elisa Pace