Il Chelsea sorprende tutti e si porta a casa il Mondiale per Club 2025.
Mai dare per scontato il gioco del calcio, si potrebbe rimanere scottati! Ma cosa è successo ieri pomeriggio nell’afoso MetLife Stadium? Beh, contro tutti i pronostici, ma proprio tutti, il Chelsea vince 3 a 0 contro il PSG, diventando il club campione del mondo 2025. Doveva essere una partita fin troppo scontata, ma proprio qui sta il bello, mai dare per scontato un vincitore e l’esito di una finale.
Si parte con uno show di apertura tipicamente statunitense, è apparsa a un certo punto perfino una Laura Pausini in versione cheerleader darkettona, Robbie Williams in grande spolvero, fuochi d’artificio, sorvolo di tre jet militari, la cantata a cappella dell’inno USA davanti a Trump e consorte accaldati e annoiati, della serie ‘questa è casa mia e qui comando io’..Ma dove siamo? ah già, è la finale del Mondiale per Club se qualcuno se lo fosse dimenticato.
Ci si chiede: Enzo Maresca avrà fatto i compiti a casa? Ma con quali appunti se ha di fronte la squadra che da tutto il mondo è stata definita ingiocabile? Ma ingiocabile vuol dire anche invincibile? A questa domanda Enzo deve aver risposto di no e ci regala una lezione preziosa di come un’analisi tattica impeccabile e ben studiata può fermare chiunque, perfino l’armata del PSG. Non c’è caldo che tenga, il Chelsea fin dal primo minuto detta il ritmo, pressing feroce, i francesi restano spiazzati. Caicedo, Enzo Fernandez e Joao Pedro sono 3 mastini e bloccano il consueto giropalla del PSG che va in bambola. Il Chelsea su uno schema provato più volte su lancio del portiere Sanchez trova Gusto che serve Palmer, ‘Cold’ Palmer, che con precisione chirurgica, mette a segno l’1 a 0. Il secondo gol del freddo Palmer è la fotocopia del primo, che ingolosito serve poi l’assist a Joao Pedro che segna il lapidario 3 a 0. Basta, la partita è chiusa già nel primo tempo. La ripresa non servirà alla squadra di Louis Enrique per sognare la rimonta. Chissà se il PSG, durante il match, si sarà posto la medesima domanda di Alcaraz: ‘ Come fanno ad essere più forti di noi?’. E non sapendo darsi una risposta, la partita si incattivisce, i nervi saltano e a fine partita scatta la rissa fra Joao Pedro e l’allenatore Enrique che arriva a mettere le mani in faccia al giocatore brasiliano. L’evidente ko annebbia la mente e c’è un parapiglia generale.
In tanti, il giorno dopo la sconfitta, si chiedono cosa sia successo al PSG. Sono loro che hanno perso o il Chelsea che ha vinto meritatamente? Indubbiamente più la seconda. Mai fare l’errore di immaginarsi già con la corona in testa, anche se arrivi al giorno dell’incoronazione con 5 trofei in bacheca. Non è un caso che la gola sia uno dei sette vizi capitali e forse è stata proprio lei a confondere le idee ai francesi e che li ha privati della lucidità di riprendersi in mano la finale, cappottare il risultato, i mezzi tecnici li avevano sicuramente tutti.
E così la cerimonia di premiazione si tinge del blu londinese, con Trump imbucato speciale sul palco mentre i giocatori alzano il trofeo al cielo e riacquista colorito trovandosi finalmente al centro dell’attenzione, con un po’ di paura per la folta capigliatura che poteva essere messa in crisi dall’euforia degli inglesi.
E allora gloria al Chelsea e all’italiano Enzo Maresca perché i posteri rammenteranno un domani solo i vincitori.
Elisa Pace